martedì 10 marzo 2015

15 Marzo Clara Schumann al Teatro di Sacco di Perugia

 
 
 
Penultimo appuntamento della Stagione di Teatro e Danza d'autore INDIZI 2014-2015 curata da Teatro di Sacco alla Sala Cutu di Perugia dove, domenica 15 marzo, alle ore 17.30, sarà in scena "Clara Schumann nata Weick". Questo spettacolo-concerto è un omaggio a Robert Schumann, alla sua musica e a Clara Schumann, sua moglie e musa ispiratrice, concertista di fama internazionale scomparsa nel 1896.
Il testo è stato scritto da Antonio Serrano Direttore del Teatro dei Conciatori di Roma e dalla stessa protagonista sulla scena, Gianna Paola Scaffidi che interpreta Clara Schumann. La Scaffidi è un'attrice di teatro, cinema e televisione con un curriculum ricco di collaborazioni importanti. E' una delle protagoniste di alcune famose serie televisive: "Incantesimo", "Orgoglio", "Provaci ancora Prof.", e altre. Ha lavorato anche nel cinema in alcune pellicole tra cui ricordiamo "Tre metri sopra il cielo" e "Le conseguenze dell'amore". Dirige con Antonio Serrano la scuola di teatro "La Fucina di Motori Teatrali". 

Siamo nel 1856, pochi giorni prima della morte di Robert Schumann in un ospedale psichiatrico. Protagonista della storia è Clara Wieck, appunto moglie del grande compositore e madre di otto bambini. Clara non vede il marito dal giorno del suo internamento che risale a oltre due anni prima e non accetta l'idea che a una donna "non è concesso di far visita al proprio marito". Riesce a ottenere il permesso per visitarlo solo pochi giorni prima della sua morte. "E' magro e gli occhi incavati sembravano spenti… forse non mi ha neppure riconosciuta…". Ma la morte non spezza il legame che prepotentemente Clara ha voluto costruire. E sembra che davvero Robert sia ancora lì, accanto a lei che guida le sue dita sui tasti del pianoforte, che l'aiuta a girare le pagine del diario che tenevano insieme, che la esorta a riprendere la sua attività di concertista…

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro di Conciatori, una delle realtà più interessanti dell'ultima scena romana, è un intenso monologo i cui passaggi emotivi sono sottolineati da note musicali suonate dal vivo. Quello che la scena ci restituisce è l'immagine di una donna forte, che ha saputo imporre la propria volontà in ogni cosa nella sua vita, a partire dal suo matrimonio con Robert Schumann contro la volontà del padre. Ne scaturisce il profilo di una donna emancipata e libera, insomma una donna dei giorni nostri. Un esempio di forza e tenacia che vorrebbe trattenere il suo amato coniuge ripercorrendo, in modo quasi geometrico e compulsivo, alcuni momenti della vita passata insieme. 
 
fonte: Lagoccia